Secondo il Rapporto del Turismo Enogastronomico 2023, realizzato su un campione di 1.500 persone, il 58% dei viaggiatori ha compiuto almeno un viaggio spinto soprattutto dalla curiosità di conoscere le specialità enogastronomiche del territorio. Il 67% dei turisti italiani dichiara di aver partecipato ad almeno un’esperienza enogastronomica in ristoranti e luoghi di produzione tra il 2019 e il 2022. Il 54% degli intervistati ha partecipato ad esperienze attive e il 48% dichiara di aver scelto un tour o percorso tematico. In generale, il turismo enogastronomico è un fenomeno in rapida crescita: il 21% dei turisti italiani dichiara di viaggiare “primariamente con la motivazione del gusto, sia in Italia che all’estero”. Non per forza, durante le vacanze, bisogna fare lunghi trekking, impegnarsi in faticose scarpinate, in tuffi spericolati e gite zaino in spalla. Alcuni di noi preferiscono, semplicemente, mangiare, bere e rilassarsi. Sì, proprio così, parliamo dei tour culinari, il turismo enogastronomico. Niente di meglio, quando ci si vuole godere la vita senza troppa fatica. Una volta lasciati da parte i sensi di colpa da cui potremmo essere assaliti assaporando un buon calice di vino mentre a poca distanza passano ciclisti sudatissimi, beh, bisogna decidere quali sono le mete migliori in Italia per il turismo che soddisfa il palato esigente di un tutismo sempre più esigente.In particolare bisogna decidere, una volta per tutte, dove conviene andare nel nostro paese per riuscire a non spendere un patrimonio passando da un ristorante all’altro. In altre parole: quali sono le migliori città italiane in cui mangiare spendendo poco? La lista definitiva l’ha stilata di recente alla luce anche dell’estate quasi terminata un gruppo di esperti e il risultato potrebbe non sorprendere. La migliore città italiana in cui mangiare bene con un budget ridotto o quantomeno accorto è Napoli: il capoluogo partenopeo, d’altronde, è famosissimo in tutto il mondo proprio per questo. Poi ci sono Lecce (e anche questa non è una sorpresa, Palermo, la migliore per i dolci, senza dubbio e infine Roma e Catania. Naturalmente di città e cittadine, soprattutto se comprendiamo le più piccole, ce ne sono mille altre. Ma queste città nella top ten anche per il turismo generalista, sono punti di riferimento imprescindibili. Nella top ten delle destinazioni più economiche per l’estate 2023 i buongustai saranno felicissimi di trovare anche Vico Equense, patria di due degli chef più celebri d’Italia, Gennaro Esposito e Antonino Cannavacciuolo. L’alto interesse dei turisti, l’offerta eccellente del nostro Paese, la crescita attesa per il turismo dei prossimi anni ci regala un incredibile tris di assi per il prossimo futuro. La sfida è oggi quello di trasformarlo in un poker, lavorando sui fattori per fare esplodere le potenzialità – sottolinea Roberta Garibaldi, professore di Tourism Management all’Università di Bergamo, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, vice presidente della Commissione Turismo dell’Ocse-Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, e keynote speaker ai principali eventi internazionali sul tema del turismo come i Forum mondiali dell’Unwto-Organizzazione Mondiale del Turismo ed il World Economic Forum di Davos – si evidenzia un grande gap tra l’interesse alle esperienze e l’effettiva fruizione, tutte le Regioni vantano una ricchezza che può essere ulteriormente valorizzata. È importante preservare il patrimonio culinario italiano, i paesaggi, le piccole botteghe e gli artigiani del gusto, per garantire una crescita nel lungo periodo costante, armoniosa ed equilibrata nel rapporto tra mete più rinomate e le meno note aree interne.
La sfida quindi per il prossimo futuro è quella di vedere allungare lista delle città italiane in ambito mondiale più visitate per il turismo in generale ed enogastronomico in particolare tra cui certamente spiccherà Napoli già conosciuta in tutto il mondo per essere la patria della pizza.
Maria De Rosa