Lavori al I Circolo Didattico: esposto alla Soprintendenza a al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Piatto: «C’è qualcuno che si diverte a svendere il patrimonio».
L’Amministrazione comunale è stata autorizzata dalla Soprintendenza all’apertura di un passo carrabile su via Tommaso Campanella e di un vano pedonale sull’immobile scolastico del 1 circolo di Piazzale Renella.
Il parere favorevole contiene prescrizioni. In particolare “data la rilevanza degli interventi da eseguirsi su un edificio sottoposto a vincolo di tutela diretta – scrive il Soprintendente – si raccomanda che l’esecuzione delle opere sia affidata a ditte specializzate nel settore del restauro con idonea corrispondente certificazione OG2 ed adeguato curriculum”.
L’operatore economico a cui sono stati direttamente affidati i lavori, come rinvenibile dagli atti di affidamento presenti sul portale comunale, non ha idoneo curriculum e non possiede i requisiti previsti dal D.M. 154/2007, non è presente tra le ditte in possesso della certificazione OG2.
Ad esito delle attività di controllo effettuato dai consiglieri comunali di opposizione, è partito l’esposto alla Soprintendenza competente per territorio nonché al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, chiedendo di verificare i lavori realizzati e l’ottemperanza alla prescrizioni, in particolare l’idoneità della ditta scelta direttamente dall’Amministrazione Comunale.
“Come abbiamo già detto ieri nella competente commissione consiliare che ha esaminato la delibera di Giunta comunale che ribadisce la scelta di privarsi gratuitamente per quasi un secolo della più importante scuola della città – dichiara Andrea Piatto – venderemo cara la pelle. Abbiamo messo a verbale gravi omissioni urbanistiche e procedimentali, meritevoli di segnalazione alla Corte dei Conti in caso di approvazione da parte del Consiglio comunale, con un danno erariale potenziale di svariati milioni di euro. Continuiamo a fare strutture o a modernizzarle con progetti finanziati extra bilancio, per poi darle gratuitamente violando l’obbligo della valorizzazione economica del patrimonio comunale. Intanto – conclude Piatto – vediamo se anche questa volta abbiamo ragione sull’individuazione di una ditta non conforme agli obblighi di tutela del patrimonio culturale”.