Il consiglio comunale di Acerra: risarcire la città per il danno ambientale subìto.
L’Assise approva il documento della maggioranza che chiede al Ministero di rendere effettivo il ristoro conseguente alla sentenza Pellini.
ACERRA – “Risarcire la città di Acerra per il danno ambientale subìto”. E’ quanto ha deliberato oggi il consiglio comunale che ha approvato con 15 voti favorevoli un documento proposto dalla maggioranza che dà mandato al sindaco e alla giunta di intraprendere ogni azione che possa rendere effettivo il risarcimento per danno ambientale conseguente alla sentenza definitiva di condanna per disastro ambientale di alcuni imprenditori locali, i fratelli Pellini. Nel dispositivo di sentenza gli imprenditori sono stati condannati anche al risarcimento del danno in favore delle parti civili costituite con la precisazione che stante l’assoluta indeterminatezza del danno e la mancanza di elementi concreti e specifici ai fini della liquidazione di una somma certa, la misura del danno va determinata in sede civile. In questo processo, però, l’unica parte civile ammessa è stata il Ministero dell’Ambiente in quanto la legittimazione ad esercitare il danno pubblico ambientale spetta esclusivamente allo Stato. Di recente, inoltre, la Corte di Cassazione, ha annullato il provvedimento di confisca dei beni dei fratelli Pellini, misura nella quale il Comune di Acerra confidava per il ristoro del danno ambientale subito.
In virtù di tali aspetti il documento approvato in consiglio comunale:
Ha votato a favore l’esponente di minoranza del M5S, mentre gli altri cinque consiglieri di opposizione presenti in aula si sono astenuti.
“Una vicenda complessa – sottolinea il sindaco Tito d’Errico – per la quale Acerra chiede chiarezza. In aula ognuno ha portato il proprio contributo, seppur da posizioni diverse: mi avrebbe fatto piacere, tuttavia, che il documento venisse approvato all’unanimità. Noi come amministrazione comunale continueremo a fare fino in fondo la nostra parte per senso di responsabilità verso la città affinchè siano soprattutto le generazioni future a beneficiare dei ristori per i danni ambientali subiti”.