Dimensionamento scolastico – Amarezza della Fortini
Non è durata tanto la gioia della Fortini. Dopo che il Tar ha accolto il ricorso della Regione Campania sospendendo il decreto interministeriale sul dimensionamento scolastico e rimettendo alla Corte Costituzionale la questione di legittimità della norma, l’assessore regionale alla Scuola, Lucia Fortini, ha subito un brutto colpo sulla sua idea di scuola che accoglie, include e che sostiene.
La Corte Costituzionale ha respinto il ricorso di alcune Regioni, fra cui la Campania, che avevano impugnato il decreto sul dimensionamento scolastico varato dal Governo Meloni che consiste in una drastica riduzione del numero di scuole e in un taglio dell’organico di docenti e dirigenti scolastici.
In Campania quindi, sarebbero previste 120 scuole in meno per passare dalle attuali 959 alle future 839 con la perdita di oltre il 10% di autonomie e con le ovvie conseguenze occupazionali non solo per dirigenti scolastici e DSGA ma anche per il personale docente e ATA.
La Fortini da subito ha lottato contro il dimensionato precisando che lottare per non far chiudere una scuola in un paese civile è una cosa che non dovrebbe mai accadere perché rappresenterebbe un dramma sia in materia d’istruzione sia sul piano occupazionale.
Ora, dopo la pronuncia della Corte Costituzionale, la Fortini deve prendere atto di un dimensionamento da effettuare con i dirigenti, con le comunità scolastiche “perché le decisioni siano condivise”. Ma tale dimensionamento non può riguardare in toto alcuni paesi si pensi alla provincia di Avellino, Benevento, ma anche a quella di Salerno che è molto estesa, dove i danni derivanti dall’accorpamento potrebbero essere alquanto elevati. Tanti sono i messaggi inviati alla Fortini dal mondo scolastico “perché hanno compreso che la Campania ha lottato e sta continuando a lottare: andremo fino in fondo, ma certamente c’è dispiacere per il fatto che noi stiamo difendendo un diritto che la Costituzione dovrebbe sostenere”.
M. Alessandra Celardo