Riscatto di laurea a 900 euro l’anno: la proposta che cambia le pensioni nella scuola
Pagare meno di mille euro all’anno per riscattare gli anni universitari e farli valere ai fini della pensione: è questa la novità contenuta in un disegno di legge presentato da Fratelli d’Italia, che punta a rivoluzionare il sistema del riscatto di laurea per i lavoratori del mondo dell’istruzione e della ricerca.
Oggi riscattare un anno di università costa oltre 6 mila euro, cifra proibitiva che scoraggia molti, nonostante permetta di poter anticipare l’età pensionabile. Con la nuova proposta, il costo sarebbe ridotto al 5%, pari a circa 900 euro per ogni anno di studi. In pratica, per una laurea magistrale di cinque anni servirebbero circa 4.500 euro complessivi, rispetto ai quasi 30.000 precedentemente necessari.
Il provvedimento è stato ribattezzato “DDL Bucalo”, dal nome della senatrice relatrice, e riguarderebbe: •docenti di ogni ordine e grado;
•personale tecnico-amministrativo della scuola e dell’università;
•ricercatori e figure altamente qualificate del comparto istruzione.
Secondo i promotori, il riscatto agevolato consentirebbe di accedere prima al pensionamento. Il beneficio sarebbe duplice, in quanto si favorirebbe il ricambio generazionale nelle scuole e si ridurrebbe il carico di stress su insegnanti che spesso restano in cattedra fino a tarda età.
“Questa misura – sottolineano i sostenitori – non è soltanto un atto di giustizia per chi ha investito anni nello studio, ma anche un’opportunità per rinnovare il sistema educativo e migliorare la qualità dell’insegnamento”.
Il disegno di legge è ora all’esame della Commissione Affari sociali del Senato. L’iter parlamentare non sarà breve e si tratterà di verificare la copertura economica necessaria. Se approvata, la misura aprirebbe la strada a un nuovo modello di prepensionamento, con costi contenuti per i lavoratori e un impatto significativo sulla scuola italiana.
Gabriella Costanzo














































































