In Italia il fenomeno dei non votanti è perennemente in aumento, con numeri allarmanti
Le elezioni monopolizzano l’attenzione politica di stati interi, con divisioni dettate dalle correnti di pensiero che si fanno più marcate in questo periodo.
La creazione di nuovi rappresentanti in politica è puntualmente una delle più grosse incognite che l’Italia si trova a vivere, che però viene puntualmente percepita in maniera sempre più negativa.
A condizionare sempre più le elezioni vi è un assenteismo in costante crescita, con dati mai così bassi nell’ultima decade.
Quest’anno con lo spoglio delle urne si è toccato uno dei punti più bassi per quanto i dati di elettori votanti, per la politica nostrana.

Se le cose sembravano essere in crescita dal 2017 in poi, dove toccavamo poco più del 60 % di votanti, quest’anno il collasso statistico è stato totale con una discesa verso il 54, 6 % di votanti nei seggi elettorali. Mai così vuoti da tempo.
Numeri impietosi, che però lanciano un fortissimo allarme su un assenteismo alle urne che si fa fin troppo crescente e di certo la corrente Pandemia non aiuta.
Aldilà di chi non vuole votare e chi non vuole rischiare visto il periodo, il problema più grande resta la mancanza di possibilità di voto per i fuori sede che accentua ancor di più la mancanza di voti per la Politica Italiana.
Dunque ci interroghiamo ora su quale sia il modo per migliorare il trend e riuscire a ripartire in un periodo che non ci sorride, sia economicamente che socialmente, perché ne abbiamo bisogno e non possiamo più star fermi con le mani in mano.
Eppure basterebbe poco per poter agevolare il tutto e far schizzare la statistica più in alto. Sarebbe bastato poco per evitare uno tra i più grandi disastri della Politica Italiana del terzo millennio.