Possibili infiltrazioni negli appalti anche da alcune società. Nel mirino il servizio bar dell’Ospedale Cardarelli di Napoli.
Gli appalti negli ospedali sono il business primario della Camorra, dice la Procura di Napoli.
Il cartello di Secondigliano chiede il pizzo sui lavori più grossi, attraverso macchinazioni continue. Il necessario che porta in galera 46 persone. Tra cui 10 ai domiciliari.
Oltre 400mila euro intascati su un appalto dell’ospedale a Napoli. Come è anche il caso delle buste con le offerte sostituite con la complicità di funzionari corrotti. Allo scopo di manomettere le gare.
L’ospedale Cardarelli di Napoli e le infiltrazioni mafiose
Fra i destinatari della misura emessa dal’ordinanza del gip:
– Il boss Luigi Cimmino;
– Suo figlio Franco Diego;
– Il reggente di clan Andrea Basile.
L’accusa di concorso esterno in associazione camorristica tira dentro gli imprenditori Alessandro Esposito, Gaetano Martino, più i cugini Lello e Raffaele Sacco.
Ai domiciliari sei tra funzionari e sindacalisti coinvolti negli appalti pilotati. Tutti con esclusione d’aggravante mafiosa.