Mia – Solo una bozza ma già se ne parla tanto
Il Reddito di cittadinanza entro fine anno sarà sostituito dalla Misura di inclusione attiva. (M.I.A.). Ciò è quanto riporta una bozza del Ministero del Lavoro sulla riforma del sussidio contro la povertà. Quindi ancora nulla di certo in quanto nessun decreto, nessun passaggio ufficiale è stato ancora previsto. La bozza si compone di 12 articoli ed è al vaglio del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Anche M.I.A. ha come scopo quello di contrastare la povertà sempre più in aumento ed aiutare le famiglie economicamente deboli. Subito è scattato il confronto con il R.d.C. Non si può fare una distinzione precisa e sicura tra il R.d.C. e la M.I.A. ma, sulla base delle poche informazioni diffuse, presuntivamente è possibile notare qualche differenza.
Le misure di sostegno contro la povertà nel corso degli anni si sono evolute ed ognuna si differenziava dall’altra principalmente per la soglia di Isee per accedere. Con il R.d.C. si è arrivati alla soglia più alta, € 9360,00 rispetto agli iniziali € 3000,00 previsti dalla S.I.A. (anno 2016). Per la M.I.A si ipotizza un tetto più basso ovvero € 7200,00. Diversi saranno anche i requisiti, gli importi, e la durata. Ci sarà una distinzione tra le famiglie: famiglie povere senza persone occupabili, quindi in cui è presente almeno un componenti minori, disabili e over 60; famiglie con persone in grado di lavorare nelle quali figura almeno un soggetto tra i 18 ed i 60 anni e nessun minorenne, disabile o anziano. Per queste ultime sono previsti importi più bassi e una durata minore del sussidio.
Circa l’importo e la durata vi sarà una distinzione tra le due famiglie: i non occupabili avranno un assegno mensile pari a 500 euro massimo (da moltiplicare per la scala di equivalenza) per 18 mesi; gli occupabili avranno un assegno ridotto del 25%: si passa quindi da un massimo di 500 euro mensili a un minimo di 375 euro e per soli 12 mesi.
Da queste prime non proprio indiscrezioni si può capire che gli importi del nuovo aiuto saranno più bassi, dureranno meno e coinvolgeranno meno persone rispetto all’attuale Reddito di Cittadinanza.
Inoltre, i Centri per l’impiego saranno affiancati dalle Agenzie per il lavoro allo scopo di potenziare il
sistema di collocamento delle persone occupabili e rendendolo più celere ed efficiente. Sono previsti incentivi sia per le
aziende che assumano percettori del sussidio sia per le Agenzie per il lavoro. Verrà creata una piattaforma online a cui le persone occupabili dovranno obbligatoriamente iscriversi per poter ricevere le offerte di lavoro. Il rifiuto di un’offerta idonea comporta l’automatica decadenza del diritto al sussidio.
Saranno intensificati e rafforzati i controlli sia sulla decadenza dal beneficio per coloro che non rispettino il patto d’inserimento al lavoro o di inclusione sociale, sia sui reati per chi dichiara il falso o lavora in nero pur prendendo il sussidio.
È inutile dire che varie sono le polemiche che provengono non solo dai vari partiti politici ma anche da esperti di settori sia relativamente la nuova misura sia ai conti che tale misura dovrà fare nei confronti delle direttive della Commissione Europea sul reddito minimo.
M.Alessandra Celardo