“La città è centrale ed è al di sopra di tutto” .“Sono di sinistra e sono un uomo delle istituzioni, Napoli viene prima di tutto e anche della stessa appartenenza politica”. “Napoli deve saper collaborare con tutti e dev’essere rispettata da tutti”. Sono solo alcune delle frasi che Antonio Bassolino offre durante la conferenza stampa. Pensieri e parole rivolte alla città oltre gli schieramenti. Un sentiero tracciato che parte da lontano. Ma andiamo con ordine. Partiamo da un dato. L’ex sindaco si presenta alla città senza simboli di partito. Una scelta figlia di una strategia precisa. I partiti in passato attraverso i propri simboli esprimevano un’idea della vita. Si rivolgevano ad una platea ben indentificata. Operai. Studenti. Professionisti. Imprenditori. I simboli servivano a convincere un popolo. A racchiuderlo attorno ad una visione del mondo. Ma soprattutto avevano un senso dentro la funzione dei partiti. Oggi tutto ciò non esiste più. Da qui parte la sfida di Bassolino.
Nella più grande crisi socio-economica degli ultimi 70 anni e in assenza del ruolo dei partiti i cittadini si affidano alle istituzioni. Si affidano al politico, che in questa fase ha responsabilità di governo, come unica ancora di salvataggio dalle difficoltà generate dalla pandemia. Esempio lampante la rielezione di De Luca. Che ha vinto in maniera plebiscitaria anche grazie a Mastella ed altri soggetti storicamente militanti nel centrodestra. Eppure ha stravinto. Come mai? Molto semplice. In questa fase così drammatica al cittadino importa altro. Ben altro. E tutto questo Bassolino l’ha capito perfettamente. Presentare simboli di partito come i gagliardetti della maratona domenicale significa nascondersi dietro di essi per colmare l’assenza di un progetto. Sulla base di questi presupposti, quale candidatura migliore se non quella rappresentata dall’ultimo sindaco autorevole (esclusa la Jervolino) della città? E soprattutto dopo 10 anni di disastri arancioni? Pane al pane, vino al vino. Durante la conferenza Bassolino non dimentica le sue origini politiche. Un chiaro segnale a “quella politica” capace di dare lustro e dignità alle istituzioni. E di cui si professa naturale prosecutore. Toccando i temi legati del Recovery Plan, Bassolino conferma il cuore della sua missione. In parole povere nel Recovery Plan è inserito l’insieme di “aiuti” ai cittadini per la ripartenza post-pandemia. Un tema molto a cuore al popolo napoletano, affranto dalle piaghe economiche a colpi di cortei per la città, e solamente sfiorato dai partiti in campo.
sRestando in tema di simboli e bandiere, Bassolino è convinto che i partiti, qualora lo sostenessero ed in virtù del ragionamento precedente, possano “offuscare” la sua discesa in campo. E renderlo prigioniero nel campo delle candidature. Bassolino resta un candidato civico. Oltre i partiti. Per cui disposto ad accettare in coalizione soggetti di estrazione diversa da quella da cui proviene. Purché accomunati da un’idea. Ovvero risollevare Napoli dai fallimenti targati De Magistris. Un atteggiamento chiaro ed evidente nei confronti della politica. Finalizzato ad annullare le divisioni ideologiche. Altro segnale schiacciante al Pd. Chissà se l’ha capito …