I dati riportati dall’ISTAT riguardanti la situazione economia delle famiglie italiane, in questo secondo trimestre del 2025, sono ampiamente scoraggianti: il potere d’acquisto delle famiglieitaliane è in calo, diminuendo dello 0,2%. Inoltre, è aumentato il gap nella relazione tra reddito e spesa: se il reddito delle famiglie è aumentato dello 0,8% i consumi sono aumentati solo dello 0,5%.Alla diminuzione dei consumi corrisponde un aumento della propensione al risparmio, che raggiunge il 9.5% (aumento di +0.3 punti percentuali rispetto allo scorso trimestre).
Questo è quanto specificato dal report sul “Conto trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società”.
Insomma, si tratta di dati non trascurabili: nonostante si sia verificato un aumento del reddito disponibile reale, sembra che gli italiani siano sempre più restii a spendere. Ad incidere su questi dati sono alcuni fattori che condizionano ampiamente le scelte economiche delle famiglie come l’incertezza economica, la situazione politica internazionale (tutt’altro che rassicurante) ed il calo del potere d’acquisto reale.
Questo generale senso d’insicurezza e la diminuzione dei consumi ha, inoltre, avuto un’altra conseguenza rilevante: secondo l’analisi realizzata da Ener2Crowd (piattaforma per gli investimenti Esg) nel mese di settembre si è verificata una crescita elevata del denaro depositato sui conti correnti: si parla di ben 1593 miliardi depositati (una quantità di denaro elevatissima che rischia di perdere valore reale a causa dell’inflazione) mentre sono solo 1079 quelli investiti in attività finanziarie.
CATERINA MARIA DEL PRETE