La crisi del commercio da negozio e l’e-commerce
La crisi del commercio da negozio è un problema che, dall’avvento del covid-19 ad oggi, ha indennizzato i negozi fisici delle nostre città.
Nonostante l’e-commerce si sia sviluppato già da tempo, è stato proprio il periodo della pandemia a fargli fare boom da record. Quando parliamo di e-commerce ci riferiamo a tutti quelli che sono gli acquisti online, effettuati dai compratori sia per maggiore comodità, sia per una maggiore scelta di prodotti o prezzi ridotti. Esso ci consente di acquistare ciò che vogliamo direttamente dal divano di casa, anche prodotti internazionali che non troveremmo fisicamente qui in Italia. Con l’avvento del covid, l’impossibilità di raggiungere i negozi fisici ha fatto risentire a quest’ultimi un calo di acquirenti non indifferente e anche una vera e propria riduzione del numero di esercizi commerciali. Nello stesso anno, è stato invece registrato un forte incremento degli acquisti in rete, il 38% degli italiani ha infatti usufruito di tale servizio, facendo salire la percentuale fino al 59% nel 2021.
È importante notare che, sebbene il numero di negozi fisici sia diminuito, non tutti i settori hanno registrato una perdita uniforme di clienti. Alcuni settori hanno visto una maggiore migrazione verso l’online, mentre altri hanno mantenuto una clientela più stabile nei punti vendita tradizionali. La tendenza generale indica una crescente preferenza per gli acquisti online, contribuendo alla riduzione del numero di negozi fisici.
Molti brand hanno pensato di unire le due cose, e quindi rendere il commercio “ibrido”: cosa significa? Si vanno ad integrare online ed offline con strategie come: il Click & Collect, ossia l’ordine viene effettuato online, ma il ritiro in negozio; il Virtual Try-On, facendo provare virtualmente accessori o trucchi prima di poterli acquistare.
In molti stanno cercando anche di mirare a quello che potrebbe essere il beneficio ambientale dell’e-commerce, in quanto riduce gli spostamenti fisici. Questa tesi però non ha fondamenta solide, poiché l’utilizzo di imballaggi e spedizioni restano più che inquinanti.
In conclusione, la crisi del commercio da negozio e lo sviluppo dell’e-commerce stanno trasformando profondamente il modo in cui acquistiamo. Se da un lato i negozi fisici devono affrontare difficoltà crescenti, d’altro canto il digitale si prepara ad accogliere una percentuale sempre più alta di acquirenti. Il futuro del retail non è segnato dalla permanente scomparsa di negozi fisici, quanto più da un’integrazione sempre più vicina tra online ed offline.
Quando le aziende riusciranno ad abituarsi, sarà a quel punto compito dei consumatori riuscire a trovare un equilibrio tra la comodità e il valore dell’interazione diretta col venditore. Il commercio del futuro non sarà solo digitale o fisico, ma un mix dinamico capace di rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.
GABRIELLA COSTANZO















































































