Riforma Concorsi, con il ministro Renato Brunetta pronto ad apportare numerosi cambiamenti per i concorsi pubblici.
Una necessità che è nata in seguito al prolungarsi dell’emergenza Covid-19
Riforma Concorsi, Brunetta propone cambiamenti: ecco quali sono
In primis, si prevede uno stop ai concorsi lenti. Di consuetudine passano 4 o più anni tra il bisogno personale in una pubblica amministrazione e l’assunzione dei candidati vincitori. L’obiettivo è appunto quello di velocizzare l’assunzione e lo scorrimento delle relative graduatorie.
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Riprenderanno anche i concorsi in presenza. Questi si svolgeranno in spazi ampi e all’aperto, come in aule universitarie o zone adibite a fiere. Situazione per permette in a più persone – si supera il limite di 30 persone – di presentarsi in sicurezza. Prove che si svolgeranno sempre con l’utilizzo di supporti informatici.
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Saranno banditi, poi, i concorsi unici in quanto le liste di attesa sono troppo lunghe e le richieste di personale sono troppo urgenti. Questi rallentano anche lo svolgimento delle procedure concorsuali.
Concorsi Formez, si punta alla riforma dell’ente
Circa i concorsi Formez, questi acquisiranno maggiore importanza. In primis, perché si punta alla ristrutturazione completa dell’ente. Questo dovrà collaborare con le amministrazioni centrali e locali, per definire le competenze e profili che si richiedono. In più la stessa Formez, creando una banca dati delle necessità dei profili richiesti, permetterà di velocizzare il processo di selezione per i concorsi pubblici.
Il ministro Brunetta, è pronto ad attuare alcuni provvedimenti della riforma del precedente ministro Fabiana Dadone. Cambiamenti come:
- possesso obbligatorio di PEC e SPID
- bandi-tipo
- Prove decentrate svolte su computer
- Inserimento di CV e motivazioni nelle domande
- Test situazionali e presenza di soft skill
- prove scritte standardizzate
- scadenza di bandi ridotti