Iniziano le danze per le Politiche 2023. I partiti sono alle prese col tam tam delle candidature. Resta da capire quale sarà la legge elettorale per gli effetti del taglio dei parlamentari. Si profila un vero e proprio “bagno di sangue” in quanto la riduzione degli scranni del Parlamento determinerà un grande cortocircuito fra uscenti e possibili new entry. Staremo a vedere. La prima novità di rilievo arriva da Italia Viva. Il partito di Renzi vuole bissare l’ottimo risultato ottenuto alle scorse Regionali (terzo partito della coalizione al 7% su scala regionale) attraverso, per quanto possibile, candidature legate alla centralità del territorio. Un’impresa ardua per un partito che sul piano nazionale resta inchiodato al 3%. Ma tant’è. Andiamo avanti. Negli ambienti renziani circola con una certa insistenza la candidatura di Ciro Buonajuto.
Neo coordinatore campano del partito insieme alla senatrice Angelica Saggese. Buonajuto è stato rieletto sindaco di Ercolano nel 2020 con l’80% dei consensi. Un dato elettoralmente bulgaro che proietta il primo cittadino verso ambizioni più importanti. Inutile girarci intorno. Resta da valutare in quale collegio sarà piazzato (se la legge elettorale resterà invariata) il reggente renziano. Proporzionale o maggioritario? Nel primo caso se Buonajuto sarà candidato come capolista alla Camera, l’approdo a Roma dipenderà dalla performance elettorale di IV (e quindi anche sua) nel collegio. La ripartizione alla Camera viene effettuata su scala nazionale in via proporzionale (col quale si eleggono i tre quarti del Parlamento). Ad ogni soglia percentuale raggiunta dal partito “scatta” la posizione del listino bloccato (che ne contempla 4 nella suddivisione uomo/donna). Al Senato la ripartizione è su base regionale ed il collegio è molto più ampio. In caso di collegio maggioritario la partita diventerebbe più complessa. Nel collegio uninominale “vale” il candidato della coalizione. Per un voto si vince o si perde. E qui tutto dipenderà da quali alleanze stringerà Italia Viva in vista del voto.
Col Pd o terzo polo centrista? Per adesso niente di concreto. Sul piano politico esistono altre questioni che rafforzano la candidatura del sindaco di Ercolano. Buonajuto è un renziano della prima ora. Storicamente legato a Maria Elena Boschi. Piccolo passo indietro. Quando il Pd locale tentò di sfiduciarlo a pochi mesi dal voto Renzi lo difese pubblicamente. Segno tangibile dei rapporti strettissimi fra Bunajuto e l’ex premier fiorentino. Altro aspetto da non sottovalutare è il rapporto con Base Riformista. Che sull’area del primo cittadino esprime il deputato Lello Topo. Ma questa è un’altra storia …