Antonio Milo,mattatore delle fiction Rai
attore italiano noto soprattutto per la sua interpretazione del brigadiere Raffaele Maione nella serie televisiva Il Commissario Ricciardi. In realtà le sue qualità artistiche e la sua esperienza sono molto più ampie ed eterogenee, spaziando dal teatro al cinema, fino alla televisione, dove vanta una carriera di tutto rispetto.La serie, tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni e guidata da Lino Guanciale, segue le indagini del commissario Ricciardi, un commissario di polizia che vive nella Napoli degli anni Trenta in pieno regime fascista. Nella fiction Antonio Milo interpreta il ruolo di Raffaele Maione, un brigadiere che ha vissuto uno dei dolori più grandi della sua vita: la perdita del figlio primogenito Luca, un agente di polizia morto mentre era in servizio. Milo affianca il protagonista della fiction, in una serie piena di misteri da risolvere avvolti anche da elementi soprannaturali. Il suo personaggio, amatissimo dal grande pubblico, è un brigadiere buono e onesto, dal sorriso rassicurante, dal piglio fermo ed autoritario, ma rispettoso della gerarchia e a suo modo affettuoso e protettivo.
Ma chi è Antonio Milo nella vita reale? Nato a San Giorgio a Cremano il 4 maggio 1968, e nel 2023 compirà 55 anni. Un curriculum notevole: una vita a teatro, al cinema è stato diretto, tra gli altri, da Nanni Moretti, Pupi Avati, Sergio Rubini; in televisione ha recitato nelle serie più viste: La squadra, Distretto di polizia, Il commissario Montalbano, Gomorra, L’amica geniale. Il sorriso aperto, grande umanità in tutti i personaggi che interpreta. La passione per la recitazione in lui nasce quando era solo un bambino e con il passare degli anni nell’attore matura la decisione di fare di questa sua passione un vero e proprio lavoro. Per questo motivo dal 1987 al 1990 frequenta l’accademia e partecipa anche a diversi seminari di tecniche recitative. Queste sue esperienze si presenteranno per Antonio Milo come un vero e proprio trampolino di lancio per realizzare il suo sogno più grande: quello di diventare un attore.Oltre ad essere molto presente nel piccolo schermo, forse non tutti sanno che Antonio Milo ha partecipato a diversi lavori teatrali.Tra i tanti possiamo ricordare L’imbecille, La giara, e Otello. Il 1993 è l’anno in cui l’attore debutta sul grande schermo con il film Caro Diario,diretto da Nanni Moretti. Come già anticipato, Antonio Milo è molto attivo sul piccolo schermo dove ha partecipato a numerose fiction di successo. Tra le tante possiamo citare Cuore, Cefalonia, Il figlio della Luna, Assunta Spina e Gomorra e da ultimo Resta con me affiancando Francesco Arca.Riguardo la vita privata di Antonio Milo, e in particolar modo quella sentimentale, c’è da dire che è totalmente avvolta nel mistero. Non sappiamo infatti se l’attore sia single, fidanzato o sposato e se abbia o meno dei figli. Inutile cercare queste informazioni sul suo profilo Instagram dove l’attore condivide scatti inerenti esclusivamente al suo lavoro. Milo, con cortesia e garbo, quando racconta di se, – mantenendo assoluto riserbo sulla vita familiare, – lo fa partendo dalla sua città natale: Castellamare di Stabia in provincia di Napoli dove il padre lavorava, come tecnico, nei Cantieri navali della famosa Fincantieri e dove, fra le tante cose, costruirono l’Amerigo Vespucci. La voglia di fare l’attore gli nasce intorno ai 18 anni quando, per uno spettacolo natalizio organizzato dall’istituto per ragionieri dove studiava, un prete lo catapultò sul palcoscenico e la polvere di quel palcoscenico lo fece innamorare di quest’arte. A quel punto,con un suo amico, mise in piedi un’associazione teatrale con spettacoli amatoriali per beneficenza. L’idea fu geniale in quanto con queste rappresentazioni vinse una borsa di studio per una scuola di recitazione a Napoli diretta dal grande Ernesto Calindri, l’Università popolare per lo spettacolo così chiamava.A quel punto la sua passione teatrale decollò definitivamente e quando lo comunicò ai genitori non ne furono granché felici,infatti il padre gli disse:
“Guarda che stai facendo un salto nel vuoto!”.
Alla domanda di come avesse fatto a calarsi nei panni del personaggio del brigadiere Raffaele Maione nella fiction che lo vede coprotagonista con Guanciale, Antonio risponde
“Mi sono trovato avvantaggiato perché avevo letto l’opera di Maurizio De Giovanni e già leggendolo lo immaginavo nelle movenze e negli incontri con Bambinella. È un personaggio che crea subito empatia!”.Ad un certo punto ha rivelato che il personaggio Maione gli faceva ricordare il nonno materno come uomo rispettoso della legge, della famiglia e della tradizione. Un uomo tutto d’un pezzo che non se ne trovano più in quanto hanno buttato via lo stampino e in più simile nella mole. Alla domanda, infine, se esiste ancora una scuola teatrale napoletana , visto che nella stessa fiction il commissario Ricciardi i rimandi al teatro sono continui ed espliciti, sia nella narrazione che nelle ambientazioni , la sua risposta è stata pronta in quanto ha dichiarato di essere, lui stesso, cresciuto con i film di Totò e le commedie dei De Filippo, soprattutto Eduardo e che i suoi tempi teatrali da questi grandi li ha appresi con la semplice osservazione. È infatti fermamente convinto che il suo “mestiere” si ruba anche con gli occhi a chi più ne sa. L’amore per il teatro è talmente forte in Milo che ha fondato a Napoli un Actors Lab, un laboratorio per giovani aspiranti attori, da lui stesso diretto.
Maria De Rosa
Himedea, cosplayer napoletana
HIMEDEA, COSPLAYER NAPOLETANA Oggi, ospite della redazione di ErgoTV, una bravissima cosplayer napoletana, Himedea, nome d’arte di Chiara Cafarelli. Ciao,...