HIMEDEA, COSPLAYER NAPOLETANA
Oggi, ospite della redazione di ErgoTV, una bravissima cosplayer napoletana, Himedea, nome d’arte di Chiara Cafarelli.
Ciao, Chiara. Ti faccio subito una domanda per fare chiarezza con i nostri lettori: cos’è l’arte del cosplay e chi è il cosplayer?
Ciao! Allora, tecnicamente parlando, la parola cosplay deriva da “costume” e “play”, quindi “interpretare un costume”. Un cosplayer sceglie un personaggio derivante da serie animate, film o videogiochi e, per così dire, gli da’vita nella realtà.
Il tuo nome d’arte è Himedea: come mai questo nome?
Volevo che il mio nome d’arte avesse un significato importante per me: per questo ho unito nome del mio personaggio preferito, Edea (dal videogioco Beverly Default) alla parola giapponese “hime”, che significa “principessa”.
Come è nata la tua passione per il cosplay?
E’ nata molti anni fa, sono ormai ben dieci che faccio parte di questo mondo, e purtroppo allora non era un ambiente molto popolare, di certo non come adesso, per questo motivo la scoperta di questo hobby fu praticamente un caso. Sono da sempre appassionata di animazione e videogiochi e, tra una ricerca e l’altra su internet, scoprì l’esistenza delle fiere del fumetto: la più vicina a me era il Comicon di Napoli e quindi decisi di partecipare all’edizione del 2014 con il mio primo costume. Da allora me ne sono innamorata e non ho più smesso!
I cosplayer sono veri e propri professionisti del settore dell’intrattenimento e dietro di loro spesso c’è un progetto ben studiato e con tante maestranze. Tante persone lavorano per dare vita al perfetto cosplay. Cosa puoi dirci?
Concordo assolutamente, il cosplay è un hobby – e per qualcuno anche un lavoro – bellissimo e pieno di sfaccettature, capace di racchiudere tanti tipi di arti diverse, che talvolta ognuno esprime a proprio modo. A me, ad esempio, piace molto unirlo al canto e doppiaggio. In primis però c’è sicuramente, come dicevi, tutto il progetto di realizzazione: la scelta e preparazione del costume con anche parrucca e accessori; lo studio del trucco in modo da ricreare al meglio le fattezze del personaggio; e per qualcuno anche lo studio delle pose per realizzare dei set fotografici o la preparazione di esibizioni di vario genere per partecipare alle competizioni.
Com’è il cosplay in Italia?
In Italia abbiamo una community cosplay molto ampia, con cosplayer davvero bravissimi. Parlando dell’ambito competitivo, infatti, possiamo sicuramente vantare diverse vittorie in gare cosplay anche a livello internazionale.
Oltre alla cosplayer, sei anche una cantante e la tua passione sono le sigle dei cartoon e le canzoni Disney: come nasce questa tua passione?
Direi che la passione per il canto è con me da quando ho memoria, praticamente. Da bambina mi divertivo tantissimo a cantare le canzoni dei cartoni che mi piacevano, soprattutto quando nel brano erano presenti anche delle parti recitate o erano legate ad un particolare momento della storia; immedesimarmi in quei momenti era praticamente come un gioco per me, infatti è stato questo poi ad aiutarmi a scoprire anche la passione per il doppiaggio. Alla fine, ho capito che dar vita a un personaggio animato – che sia con il canto, con la recitazione, o anche appunto con il cosplay – è decisamente la cosa che più mi rende felice.
Allora adesso ti faccio una domanda molto difficile: qual è il film Disney che preferisci?
Eh, ma questa domanda non puoi farmela, è come quando ti chiedono “a chi vuoi più bene: a mamma o papà?” (ride). Comunque ti direi Frozen 2, Il Re Leone e La Sirenetta. Per la Pixar invece, penso Nemo. Ma amo anche tanto Zootropolis. Aiuto, non so decidere! (ride)
E invece quello che ami di meno?
No, a questa non posso rispondere, mi farei troppi nemici (ride). Però alcuni degli ultimi film non mi hanno tanto convinta.
Cosa ti piacerebbe fare da grande?
Il mio sogno è sicuramente trasformare questi hobby in un lavoro, ma soprattutto vorrei riuscire a prestare la voce ad un personaggio Disney. Un sogno un po’ grande, lo ammetto, però chissà.
E noi te lo auguriamo! Grazie mille, Chiara
Giuseppe Gervasio