Levante a Sanremo accende un faro sulla depressione post partum
“O sorrido o piango
Non so fare altro»
Mi emoziono con poco
Gioco ancora col fuoco
Bacio rime, bacio bene, ti bacio dopo.
Ho sorriso tanto
Dentro a questo pianto”
Torna sul palco sanremese con il brano “Vivo” raccontando la sua esperienza di mamma della primogenita Alma futura che vive a causa degli sbalzi ormonali la depressione post partum, condizione che affligge il 12% delle neo mamme. Come spiega la stessa artista, “Vivo” “è il racconto di una rinascita dopo un momento buio, che per me è stato il post parto. Oscillando tra stati d’animo costantemente opposti di gioia e scoramento, ho desiderato ritrovare un equilibrio”. Il brano è, quindi, un’altalena di emozioni vissute. “La luce della bellezza di aver messo al mondo una vita, la tristezza di non riconoscermi più , l’impazzimento degli ormoni e il desiderio di riappropriarmi del corpo” spiega Levante.
Al centro del brano “c’è l’ambizione di riprendere possesso della propria vita, in un elenco serrato di sensazioni e desideri, che raggiunge il culmine in un grido liberatorio carico di tensione vitale” aggiunge Levante; “Riappropriarsi di mente e corpo, avere la sensazione di poterli ancora amare, nonostante la trasformazione repentina, e gioirne, significa potersi sentire ancora magicamente vivi” dice Levante che da neomamma apprensiva si è portata a Sanremo la piccola, tenendola da mamma accorta, ben lontana dai riflettori
Levante, pseudonimo di Claudia Lagona, nata a Caltagirone 35 anni fa coraggiosamente porta sul palco di Sanremo un tema molto delicato e spesso sottovalutato. L’artista, cantando il suo stato d’animo e il suo malessereracconta la storia di tante donne. La depressione post parto è un argomento che fa discutere perché legato allo stereotipo della “mamma perfetta”: un concetto che il dibattito pubblico tende a proporre come unica interpretazione della maternità ma che è in realtà dannoso per il benessere psico-fisico della donna e del bambino. “Approfittiamo del faro acceso da Levante affinché le mamme che stanno attraversando una depressione post partum possano riconoscersi e chiedere aiuto”. È un’occasione per sensibilizzare la società e per ammettere la nocività dell’incompleta narrazione della maternità felice e perfetta, spesso descritta solo come un momento di gioia assoluta e incondizionata”.Il dato allarmante è che la metà dei casi resta sconosciuta perché i sintomi vengono sottovalutati dalle stesse mamme e dalle persone loro intorno”. La depressione post partum è una condizione spesso difficile da riconoscere per i non esperti che può manifestarsi attraverso tristezza, irritabilità, stanchezza, difficoltà ad addormentarsi o sonno prolungato, difficoltà a prendere decisioni, inclinazione al pianto frequente. “È fondamentale, dunque, sensibilizzare e informare durante la gravidanza e, in caso di sospetto, affidarsi agli specialisti per diagnosticare il disturbo e somministrare un trattamento appropriato”infatti ,la depressione, i cui effetti possono pregiudicare il benessere psicofisico della donna e del bambino, sia un disturbo prevenibile. Ancora una volta è necessario sottolineare l’importanza della rete attorno alla neomamma per un’esperienza sicura e salutare della gravidanza e della maternità”. Il messaggio è quindi quello di ascoltare il proprio corpo e parlarne appena se ne riconoscono o sospettano i segnali per vivere la maternità con serenità e consapevolezza.
Maria De Rosa