LA POLITICA DEI DAZI DI TRUMP E I SUOI EFFETTI
Il primo febbraio 2025 Donald Trump ha annunciato che dal 4 febbraio le aziende che importano prodotti negli USA del Canada e del Messico avrebbero dovuto pagare un dazio del 25%, e le aziende cinesi un 10% in più rispetto alle tasse già esistenti. Egli ha sottolineato, però, che tali dazi non avrebbero comportato un aumento di prezzi per i consumatori americani: a pagarne il prezzo, infatti, sarebbero proprio i Paesi stranieri. Ma andiamo per ordine: cosa sono i dazi? E in che modo queste decisioni di Donald Trump avranno conseguenze sulle merci? I dazi sono imposte sui consumi, che colpiscono la circolazione dei beni da uno stato all’altro. Possono essere pagati sia dall’esportatore che dall’importatore attraverso una dichiarazione doganale. Appena effettuato il pagamento, la merce potrà poi circolare nel mercato. Normalmente i dazi provocano un aumento dei prezzi e infatti sono utilizzati dai governi per ridurre l’utilizzo di una merce nel proprio Paese.
Perché, quindi, Trump ha deciso di attuare questa nuova politica dei dazi? Egli ha giustificato queste misure dichiarandole ‘necessarie’ per poter contrastare il traffico di sostanze stupefacenti e l’immigrazione illegale. Trump dà, infatti, la colpa alla Cina, Messico e Canada per ‘non aver fermato l’ondata di farmaci velenosi negli Stati Uniti’. Si riferisce, chiaramente, al fentanyl, la ‘droga degli zombie’, che ha ucciso milioni di persone negli USA.
Trump ha inoltre ribadito che ha intenzione di colpire anche le merci importate dall’UE. Cosa succederebbe in questo caso? I settori che ne soffrirebbero di più sarebbero quello farmaceutico e automobilistico, soprattutto le aziende tedesche, come Volkswagen, AUDI e BMW, che basano la loro produzione proprio sul Messico. Il ministro francese degli Esteri Barrot ha assicurato che l’Unione Europea si sta preparando per rispondere ai nuovi dazi: ‘Non c’è alcuna esitazione quando si tratta di difendere i nostri interessi’.
Nonostante le sue intenzioni, comunque, Trump sembrerebbe avere già ritrattato: il presidente ha infatti annunciato la sospensione per un mese dei dazi sia con il Messico che con il Canada. In cambio, però, ha chiesto diecimila soldati messicani al confine per contenere sia le droghe che i migranti.
Questa nuova politica dei dazi ha effetti controproducenti anche per la stessa economia americana, quindi perché Trump si ostina a volerla seguire? Cosa ci guadagna il presidente degli Stati Uniti? Beh, sappiamo che il suo slogan è ‘Make America Great Again’ (MAGA): esso è senza dubbio autoesplicativo e sintetizza perfettamente l’ideologia nazionalista del presidente. Molto probabilmente, infatti, con questa nuova politica egli vuole dimostrare di avere il potere, di poter contrattare: ha ‘minacciato’ con i dazi, ha spinto il Canada, il Messico e la Cina a contrattare, a scendere a patti, dimostrando di essere il più forte e di poter ottenere ciò che vuole. Ma quanto durerà questa sua ‘volontà di potenza’ prima che qualcuno lo fermerà?
SAVIANO MARIA ANNA
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