Una morte discreta, quasi un fulmine a ciel sereno, senza clamore per il Pontefice che come Vicario di Cristo, non aveva mai nascosto la sua paura degli ultimi momenti di vita. Una volta confidò anche di aver sempre chiesto al Signore nelle sue preghiere: «Fa’ che sia breve, senza che io soffra troppo». Ed è stato esaudito. Gli ultimi momenti della vita terrena del Papa sono stati raccontati da Vatican News. Il papa era assistito dall’infermiere Massimiliano Strappetti nominato nel 2022 suo assistente sanitario personale. E proprio a Strappetti sarebbero state indirizzate alcune delle sue ultime parole. «Grazie per avermi riportato in piazza». Parole pronunciate domenica dopo il bagno di folla in papamobile al termine della benedizione Urbi et Orbi di Pasqua. Francesco, sempre secondo quanto riportato dai media vaticani, avrebbe prima chiesto: »Credi che possa farlo?» rivolgendosi a Strappetti che lo ha rassicurato. Da lì l’abbraccio alla folla e in particolare ai bambini: il primo giro dopo le dimissioni dal Gemelli, l’ultimo della sua vita.
Stanco, ma felice, il Papa ha ringraziato il suo assistente sanitario personale, Parole che rivelano la necessità per il pontefice argentino – che con il contatto umano diretto ha creato il sigillo del suo pontificato – di tornare in mezzo alla gente. Francesco ha poi riposato nel pomeriggio e ha trascorso una cena tranquilla.
Intorno alle 5:30 del mattino di ieri, 21 aprile, prosegue il racconto, le prime avvisaglie del malore, con il pronto intervento di chi vegliava su di lui. Tra le sue ultime parole c’è stato un ringraziamento a Strappetti. Un pensiero rivolto a chi non solo in questo tempo di malattia, ma già molto prima, ha vegliato sui di lui senza sosta: Strappetti, l’infermiere che – come disse una volta – gli salvò la vita suggerendogli l’operazione al colon e che il pontefice ha poi nominato nel 2022 suo assistente sanitario personale.
Al suo fianco per tutti e 38 i giorni di ricovero al Policlinico Gemelli e ventiquattr’ore su ventiquattro durante la convalescenza a Casa Santa Marta, Strappetti era con il Papa la domenica di Pasqua, durante l’Urbi et Orbi. Il giorno prima si erano recati nella Basilica di San Pietro per rivedere il “percorso” da fare il giorno dopo quando Francesco si sarebbe poi affacciato dalla Loggia delle Benedizioni.
Più di un’ora dopo, fatto un gesto di saluto con la mano a Strappetti, sdraiato sul letto del suo appartamento al secondo piano di Casa Santa Marta, il Pontefice è entrato in coma. Non ha sofferto, è avvenuto tutto rapidamente, racconta chi gli era accanto in quegli ultimi istanti di vita terrena. Ieri sera, lunedì 21 aprile alle ore 20, il cardinale camerlengo Farrell ha presieduto il rito della constatazione della morte e della deposizione della salma nella bara. Papa Francesco è morto per ictus cerebrale, coma e collasso cardiocircolatorio irreversibile. Lo ha certificato nella denuncia di morte il professor Andrea Arcangeli, direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano. Il documento è stato diramato dalla Sala Stampa della Santa Sede, insieme con il testamento del Papa, al termine del rito nella cappella di Casa Santa Marta, durato circa un’ora. Erano presenti il decano del Collegio cardinalizio, cardinale Giovanni Battista Re, i familiari del Papa, e i dirigenti della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano. I funerali si terranno sabato26 alle ore 10
Maria De Rosa