Quarant’anni fa il suo primo album, Intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film, venti anni fa la sua prima pubblicazione «visiva», Autoritratti edita da Pendragon. «Nel corso della sua carriera Luca Carboni ha pubblicato dodici album in studio, un live e diverse raccolte. Ma nel frattempo ha coltivato un altro lato del suo animo creativo, ha disegnato, dipinto, realizzato opere installative, raccolto immagini, perché nel suo percorso arte e musica sono andate insieme, l’una ispirava l’altra, l’una aiutava l’altra. Una parte nascosta, un percorso parallelo intimo e personale, sperimentale, quasi mai raccontata se non in alcuni rari momenti», spiega Beatrice.
Sono oltre una cinquantina le opere pittoriche che verranno esposte, tutte realizzate a partire dalla metà degli anni Ottanta. Sempre presente, qua e là, «la sua città, Bologna, le piazze, le strade, le chiese, figure femminili ispirate alle forme e alle linee dei portici». Il cantante e artista racconta così il suo lato «visivo», che per il grande pubblico è il lato nascosto, quello «b»: «Nella pittura mi ispirano le donne, i colori piatti delle bandiere, i cartelli stradali, i portici e le chiese. Nella produzione di solito mi piace mescolare la tempera, i colori acrilici, le bombolette spray per la pittura di strada, il tutto applicato sempre su diversi tipi di supporto, a volte la tela classica ma anche legni di recupero, compensati vari e altri materiali come il ferro, il cartone, la carta da pacchi e da regalo».Un Luca Carboni inedito. Il 21 novembre inaugura al Museo della Musica di Bologna “Rio Ari O”, la mostra che racchiude quarant’anni di creatività del cantante e artista bolognese. Prodotta da Elastica e curata dal giornalista e critico d’arte contemporanea Luca Beatrice, l’esposizione celebra la sinergia tra musica e arte visiva, mostrando come ogni album di Carboni sia stato accompagnato da una produzione fatta di disegni, schizzi e dipinti che raccontano il processo creativo dietro ogni brano, concerto o tour.
«La pittura ha accompagnato tutti questi miei anni di musica come un diario di immagini e visioni: personale, intimo, privato, mai messo in mostra, fatta eccezione qualche disegno finito sulla copertina di dischi» dichiara Carboni. L’iniziativa di Bologna Città della Musica UNESCO è organizzata con il sostegno della Regione Emilia-Romagna con il patrocinio del Comune di Bologna e in collaborazione con Emil Banca e Manifattura Ceccarelli. Oggi il cantante bolognese festeggia i suoi 62 anni dopo aver trascorso un periodo lontano dai riflettori per intraprendere un percorso terapeutico contro un cancro diagnosticatogli al polmone.
Maria De Rosa
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