Frattamaggiore, la movida e la cementificazione, gli argomenti , argomenti sulla bocca dei frattesi.
Sull’argomento, urbanistica e cementificazione cittadina , abbiamo fatto una chiacchierata con il Vicepresidente del consiglio comunale, nonché vice presidente della commissione comunale lavori pubblici ed urbanistica , dott.Pasquale Aveta

Vice Presidente del Consiglio Comunale
Spesso sentiamo i nostri concittadini lamentarsi di una eccessiva cementificazione dell’ambiente urbano frattese. Come Consigliere Comunale ho il dovere di verificare se ciò è vero e comprenderne le eventuali cause e responsabilità politiche. E’ evidente che negli ultimi tempi abbiamo assistito alla concessione di diversi permessi a costruire che hanno riguardato l’abbattimento di fabbricati esistenti con la sostituzione di nuovi. La Città è dotata di un vecchio Piano Regolatore Generale, approvato nel 2001. La Legge Urbanistica Regionale ha più volte disposto la redazione di un nuovo Piano Urbanistico Comunale (PUC) che le Amministrazioni cittadine non sono riuscite ancora ad approvare. Nel ritardo sono sopraggiunte altre leggi speciali che hanno previsto l’aumento dei volumi sui fabbricati esistenti, nelle nuove costruzioni e soprattutto negli abbattimenti e ricostruzioni generando così un nuovo ambiente urbano con fabbricati decisamente “più vistosi”. Si poteva intervenire ponendo dei limiti? Questa questione la lascio alla discussione politica dove ogni parte può dire la sua. Si può sicuramente intervenire con l’adozione urgente, anche alla luce della nuova Legge Regionale Urbanistica (Aprile 2024), del nuovo PUC. Da Consigliere di Minoranza, deputato al controllo amministrativo, chiedo al Sindaco e ai Capigruppo delle forze politiche di Maggioranza, quali sono i motivi per i quali. pur avendo adottati gli atti e previste le risorse economiche necessarie, il Responsabile del Procedimento e l’Ufficio di Piano non hanno, dopo 5 anni, ancora portato in Giunta e in Consiglio Comunale la proposta di approvazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale? Il Piano può prevedere la realizzazione delle strutture e dei servizi di cui la Città ha bisogno e provvedere a correggere alcune linee di azione nella direzione dell’aumento della vivibilità cittadina. A mio avviso, il nuovo Piano deve prevedere il mantenimento delle linee architettoniche, per conservare l’identità storica della Città, gli spazi da destinare al verde attrezzato, la piantumazione di alberi nei viali,compatibili con la sicurezza dei cittadini, larealizzazione di strutture dello sport, la valorizzazione delle attività produttive e del terziario, utilizzando il patrimonio comunale, l’adozione di un nuovo piano traffico. Queste azioni sono necessarie per valorizzare i nuovi interventi in fase di realizzazione finanziati con fondi PNRR e che darebbero una percezione della Città diversa da quella che attualmente hanno i cittadini. In ultimo, la II Commissione Consiliare Permanente, di cui sono Vice Presidente, ha l’obbligo di verificare se le concessioni rilasciate dalla Dirigenza comunale e l’attuazione dei vecchi Piani d’Insediamento Produttivo e di Edilizia Economica e Popolare sono stati in linea con i dettati normativi vigenti, soprattutto nel Centro Storico dove lo stravolgimento architettonico è più evidente. Ringrazio il giornale per lo spazio concessomi.
Legittime le osservazioni del consigliere Aveta, visto che l’incarico per la redazione del Puc ,affidato ad un professionista esterno all’ente,e il relativo ufficio di piano, per la redazione dei vari piani allegati al Puc risalgono ad un lontano 2018. Tuttavia, vari Pua, ovvero piani urbanistici di iniziativa privata, si sono susseguiti ed approvati negli ultimi mesi.
Perché fare un urbanistica a pezzi, a step , e rinviare una programmazione generale dello sviluppo della città?