CTP – Udienza in Tribunale sul concordato rinviata al 2 febbraio
La situazione dolorosa della Società di Trasporti CTP non vede al momento nessuna buona nuova.
L’udienza presso il Tribunale fallimentare, chiamato a decidere se accettare il concordato prefallimentare presentato dall’azienda con il piano di risanamento Il 12 gennaio è stata rinviata al 2 febbraio.
Tra le situazioni ipotizzate, accantonata al momento ma non esclusa la cessione del ramo d’azienda ad ANM, ovvero il concordato prefallimentare in continuità, si fa strada l’amministrazione straordinaria con la nomina di tre commissari dal Ministero dei Trasporti su indicazione del Tribunale fallimentare. Un periodo transitorio, che potrebbe durare circa 2 anni, durante i quali il servizio di trasporto pubblico potrà comunque proseguire. L’udienza decisiva in Tribunale è stata rinviata al 2 febbraio prossimo.
La scelta al momento ci sembra quella più sensata. Per andare in amministrazione controllata deve sussistere:
Al termine dell’amministrazione straordinaria ci sarà la decisione se l’azienda può continuare a vivere, oppure essere ceduta a terzi o fallire. In questo periodo dovrebbero venire fuori le soluzioni politiche al fine di far continuare a vivere la Società e a salvaguardare i posti di lavoro.
Intanto le prospettive attuali non sono rosee per l’azienda e per i lavoratori. La Società nei giorni scorsi ha convocato i sindacati per discutere della cassa integrazione straordinaria che dovrebbe durare due mesi. Ci sarà una sospensione o riduzione dell’attività lavorativa per tutto il personale, in media dell’80% del totale dei 488 dipendenti, con diverso impatto sui vari reparti. Se la Ctp non sarà ammessa al fondo si ricorrerà ad altri ammortizzatori sociali.
A seguito di tale decisione per protesta i lavoratori CTP sono saliti sul tetto del deposito di Arzano.
La situazione attuale della Società vede mezzi in pessimo stato di manutenzione, assicurazioni scadute e quasi un milione di cittadini campani ai quali viene negato il diritto alla mobilità e ai lavoratori da due mesi non viene erogato lo stipendio.
Necessità un intervento strutturale sia per i mezzi che per la riorganizzazione dei servizi.
Lunedi 17 gennaio la protesta dei lavoratori del Ctp ha raggiunto palazzo San Giacomo, per richiamare l’attenzione del sindaco della Città Metropolitana sulla crisi dell’azienda. Il sindaco della Città Metropolitana, non solo è proprietario dell’azienda, ma è anche il regolatore dei contratti di servizio. Per questo necessita un intervento per garantire una via d’uscita dalla crisi.
Lo stesso Manfredi nell’ottobre 2021 dichiarava “Con grande disappunto, ho appreso del blocco dei servizi da parte della Ctp, oltre che del fermo totale dei depositi aziendali, a causa della mancata sanificazione dei mezzi e della mancanza di gasolio. L’azienda versa da anni in condizioni finanziarie allarmanti e per questo, appena insediatomi, ho aperto un dossier per affrontare la questione. Non è accettabile che, per scelte errate, assenza di programmazione e cattiva gestione, a pagarne le conseguenze siano i cittadini dell’area metropolitana di Napoli, i lavoratori della Ctp e i fornitori che attendono da anni di vedere saldate le loro spettanze. Già oggi convocherò una riunione con i soggetti istituzionali coinvolti, mettendo al primo punto la garanzia del servizio e la salvaguardia dei lavoratori.”.
Ribadiamo le nostre proposte:
Brancato Gaetano – Coordinatore Dipartimento Azione Trasporti Campania